sabato - 22 Marzo - 2025

Attento ai commenti che scrivi sui social: fino a 50mila € di multa. Parole ed emoticon che non devi assolutamente usare

Nell’epoca dei social network, ogni utente ha la possibilità di esprimere opinioni liberamente, condividendo pensieri e lasciando commenti su una vasta gamma di argomenti.

Tuttavia, non sempre si è consapevoli delle implicazioni legali che possono derivare da un semplice post o da un commento apparentemente innocuo. La linea che separa la libertà di espressione dalla diffamazione è sottile, ma superarla può portare a risarcimenti economici o, in casi estremi, ad azioni penali.

Secondo l’articolo 595 del Codice Penale italiano, la diffamazione avviene quando qualcuno offende l’onore o la reputazione di una persona in presenza di più individui. Con i social media, questa definizione diventa particolarmente rilevante, poiché anche un singolo commento pubblico può raggiungere migliaia di persone, aumentando la gravità del danno subito dalla vittima.

Il recente caso della schermitrice Elisa Di Francisca è emblematico: l’atleta ha scelto di inviare diffide legali a chi ha lasciato commenti offensivi su di lei, chiedendo un risarcimento economico per evitare di portare la questione in tribunale.

Come spiegato da Selvaggia Lucarelli, questa pratica è sempre più comune tra i personaggi pubblici. Anche il servizio de Le Iene ha mostrato come alcuni influencer riescano a guadagnare migliaia di euro grazie ai risarcimenti ottenuti dagli insulti ricevuti sui social.

Il sistema funziona in modo semplice: quando un avvocato individua il responsabile di un commento diffamatorio, invia una lettera di diffida con la richiesta di un risarcimento economico. Se il pagamento viene effettuato, si evita il processo legale. Tuttavia, non tutti i commenti negativi portano automaticamente a un risarcimento. Nella prossima parte analizzeremo quali parole, espressioni ed emoji è meglio evitare per non incorrere in problemi legali.

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