lunedì - 7 Ottobre - 2024

“Non volevo scoprissero che mi drogavo”: 24enne annega la figlia neonata

Una madre di 24 anni, Taylor Blaha, si è dichiarata colpevole di un terribile crimine: aver annegato sua figlia neonata in una vasca da bagno. L’atto efferato sarebbe stato commesso per celare l’uso di metanfetamine durante la sua gravidanza, temendo le conseguenze che avrebbero portato alla luce tale sostanza nel corpo della piccola. Inizialmente, Taylor aveva respinto ogni accusa, ma, di fronte al tribunale, ha finalmente svelato l’oscura verità.

L’omicidio choc

A complicare ulteriormente la storia, c’è anche il padre della bambina, Brandon Thoma, di 31 anni. Egli avrebbe avvolto la piccola, già morta, in un sacco per rifiuti e successivamente l’avrebbe inserita in uno zaino. Le registrazioni delle telecamere di sorveglianza hanno evidenziato Thoma che usciva dall’abitazione portando con sé uno zaino appesantito e rientrava poco dopo senza nessun contenuto al suo interno.

La confessione

Il racconto di Taylor Blaha in aula ha fornito ulteriori dettagli inquietanti. La madre ha ammesso di aver fatto uso di metanfetamine durante gli ultimi stadi della gravidanza. Brandon Thoma, il padre, avrebbe insistito sul fatto che, se le autorità avessero scoperto tale uso, avrebbero sicuramente tolto loro la custodia della neonata. Secondo la confessione, sarebbe stato lui a convincere Taylor che l’unico modo per evitare ciò era commettere l’omicidio. Purtroppo, il corpo della piccola vittima non è stato ancora rinvenuto.

Da aggiungere alla già tragica situazione è l’ammissione dei genitori che avevano anche considerato la possibilità di dare in adozione la bambina a un parente della famiglia.

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