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Il Conclave si è concluso più rapidamente del previsto, e con un esito che ha colto molti di sorpresa: il cardinale Robert Francis Prevost, statunitense di origini, è stato eletto Papa Leone XIV. Una decisione che, pur non annunciata né largamente pronosticata, è apparsa subito come coerente con il percorso tracciato negli ultimi anni dalla Chiesa cattolica.
Prevost era considerato un profilo defilato all’interno della Curia, eppure da tempo ricopriva un ruolo chiave come Prefetto del Dicastero per i Vescovi. La sua figura è sempre stata associata alla discrezione, alla competenza e a una forte spiritualità maturata durante i suoi vent’anni di missione in Perù.
Questa lunga esperienza latinoamericana ha segnato profondamente la sua sensibilità, rendendolo vicino alla visione di Chiesa di Papa Bergoglio. L’elezione del nuovo pontefice è avvenuta al quarto scrutinio, e già dalle prime parole da Papa, Leone XIV ha dato un segnale chiaro della sua impostazione: ha parlato di pace, di fratellanza, e ha scelto come motto “In Illo unum” (“In Colui che è Uno, siamo uno solo”), tratto da un commento di Sant’Agostino.
Il nome scelto, Leone XIV, è carico di rimandi simbolici. È un evidente omaggio a Leone XIII, il papa della Rerum Novarum e della dottrina sociale della Chiesa. Una scelta che sottolinea la volontà di coniugare spiritualità e impegno nel mondo, soprattutto a favore degli ultimi e dei popoli in difficoltà.
Così come il suo predecessore, anche il nuovo Pontefice può vantare origini italiane. In queste ore ha deciso di rompere il silenzio una sua cugina, comprensibilmente entusiasta per il legame di sangue con il nuovo Papa. Che cosa ha detto? Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.
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