sabato - 22 Marzo - 2025

Colpo di scena nella chiesa: il sangue sulla Madonna di Trevignano è di…

Negli ultimi anni, il fenomeno della Madonna di Trevignano ha attirato l’attenzione di centinaia di fedeli e curiosi. La storia di una statua che piange sangue, i presunti messaggi della Madonna e i miracoli attribuiti a questo luogo hanno fatto di Trevignano Romano, un piccolo comune nei pressi di Roma, un centro di pellegrinaggio.

La protagonista di questa vicenda è Gisella Cardia, ex imprenditrice che ha dichiarato di ricevere messaggi divini e di assistere a fenomeni straordinari, come la lacrimazione della statua della Madonna. Tuttavia, la sua figura è finita sotto i riflettori non solo per la devozione dei fedeli, ma anche per le indagini della magistratura, che sospettano la messa in scena di un falso miracolo a scopo di lucro.

L’Inchiesta e le Prime Scoperte

L’interesse attorno alla Madonna di Trevignano non è stato solo religioso, ma anche investigativo. Le autorità hanno deciso di acquisire la statuetta e di sottoporla a esami scientifici, con l’obiettivo di chiarire la natura delle lacrimazioni e verificare se vi fosse una spiegazione razionale dietro questo presunto evento sovrannaturale.

Nei laboratori dell’Università di Tor Vergata, esperti in genetica forense hanno iniziato ad analizzare le tracce ematiche trovate sulla statua, con risultati che hanno suscitato ancora più interrogativi. Dopo aver stabilito che si trattava di sangue umano e femminile, la questione ha preso una piega inaspettata: di chi è quel sangue?

Le indagini hanno spinto la Procura di Civitavecchia ad approfondire il caso, sospettando che dietro il fenomeno potesse celarsi un tentativo di truffa ai danni dei fedeli. Se il sangue non fosse stato di origine miracolosa, ma umana, si sarebbero aperti scenari inquietanti.

Quale verità si cela dietro il mistero della Madonna di Trevignano? Chi ha versato quel sangue e con quale scopo? Prosegui nella seconda pagina per scoprire i risultati dell’inchiesta e le reazioni di Gisella Cardia.

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