La nostra nazione attualmente affronta sfide multifaccettate che progressivamente la debilitano, specialmente quando si tratta di disastri inaspettati che generano un’enorme quantità di danni e scatenano il terrore tra i cittadini. Questi ultimi, trovandosi in una condizione di totale disempowerment, si ritrovano incapaci di contrastare situazioni non scelte eppure inevitabilmente presenti nella loro quotidianità.
La crisi economica già di per sé rappresenta un grave problema per il Paese, ma la situazione è ulteriormente esacerbata dagli imprevedibili e violenti attacchi della natura. La nostra penisola è testimone di un crescente numero di fenomeni climatici estremi: terremoti, nubifragi e piogge torrenziali che colpiscono con particolare intensità le aree più vulnerabili.
In particolare, le scosse sismiche, sebbene di brevissima durata, portano con sé inevitabilmente il panico tra i residenti. Le persone, in preda al terrore, fuggono nelle strade nella speranza di sfuggire all’implacabile forza della natura che, in un istante, può ridurre in macerie interi centri abitati, come tristemente insegnano i capitoli più bui della nostra storia.
Basta rimanere informati tramite gli aggiornamenti e le immagini che invadono le homepage dei principali portali di notizie per comprendere la gravità e la frequenza con cui l’Italia è colpita da tali catastrofi improvvise e violente.
Durante un’importante riunione a Palazzo Chigi, alla presenza dei sindaci dell’area, dei vertici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, della commissione Grandi Rischi e del capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha reso noto: “Abbiamo definito la zona rossa legata al rischio bradisismo” nei Campi Flegrei, che riguarda all’incirca 85 mila persone e 15 mila edifici.
Successivamente, come riportato da leggo.it, Musumeci ha precisato: “Continuiamo a lavorare per intensificare le esercitazioni di protezione civile e avviare nei prossimi giorni la ricognizione della vulnerabilità degli edifici pubblici e privati nell’area rossa”, sottolineando che la suddetta zona comprende parti del comune di Pozzuoli, Bacoli e anche parte della città metropolitana di Napoli, inclusa la pianura di Posillipo.
L’assemblea ha anche segnato l’avvio di un piano di comunicazione che verrà redatto dalla Regione Campania in collaborazione con la Protezione Civile e presentato il 27 novembre, con l’implicazione degli studenti delle zone interessate.
Musumeci ha quindi illustrato l’attuale stato dei luoghi e le possibili situazioni di emergenza, che speriamo non debbano mai realizzarsi. In tale contesto, il ministro ha evidenziato che in caso di attivazione dell’allerta arancione nei Campi Flegrei, sarebbe necessaria l’evacuazione dei tre ospedali dell’area e il trasferimento dei pazienti presso il Caldarelli di Napoli, il quale potrebbe non essere in grado di gestire un così elevato numero di ricoveri.
Durante la riunione, sia la Commissione Grandi Rischi che l’Ingv hanno confermato che il livello di allerta rimane giallo e che vi è stato persino un rallentamento del fenomeno di sollevamento del terreno nell’area dei Campi Flegrei, segnale di un miglioramento della situazione. Si attendono ulteriori aggiornamenti con il decreto Campi Flegrei, che sarà discusso in Senato a dicembre. Una conquista è già stata raggiunta: si è affrontato per la prima volta il problema del bradisismo in termini di prevenzione.