L’epidemia si sta diffondendo rapidamente, rappresentando una minaccia per la salute pubblica. Tra le ipotesi vi sono infezioni zoonotiche legate al consumo di animali selvatici, febbri emorragiche virali, malaria, tifo, meningite o intossicazione alimentare. L’OMS sta proseguendo con il sequenziamento metagenomico per determinare la causa della patologia e adottare misure di contenimento efficaci.
Nella Repubblica Democratica del Congo, una patologia sconosciuta ha provocato il decesso di oltre 50 persone in poche ore dall’insorgenza dei sintomi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato due focolai nella provincia nord-occidentale di Équateur, suscitando allarme per una possibile epidemia ad alta letalità.
Il primo focolaio è stato rilevato nel villaggio di Boloko, nel distretto sanitario di Bolomba, dove tre bambini sotto i cinque anni sono deceduti dopo aver consumato carcasse di pipistrello.
I piccoli hanno sviluppato febbre, mal di testa, diarrea e affaticamento, con rapida evoluzione in sintomi emorragici come emorragia sottocongiuntivale, epistassi e vomito con sangue. Nei giorni seguenti, altri cinque decessi con sintomi simili sono stati registrati tra bambini e adolescenti, con ulteriori quattro casi attivi.
Il secondo focolaio si è sviluppato nel villaggio di Bomate, con 419 casi sospetti e 45 decessi in meno di un mese, la metà dei quali avvenuti entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. Le prime analisi di laboratorio su 13 campioni hanno escluso i virus Ebola e Marburg, ma le autorità sanitarie stanno conducendo ulteriori test per identificare l’agente patogeno.
“L’aumento improvviso dei casi è preoccupante”, ha dichiarato Serge Ngalebato, direttore medico del Bikoro Hospital, uno dei centri di monitoraggio. Al momento, non sono stati stabiliti collegamenti epidemiologici tra i due focolai.