giovedì - 8 Maggio - 2025

Alzheimer, il primo segnale può arrivare guardando la TV: ecco cosa osservare

Uno dei segnali iniziali del morbo di Alzheimer, spesso trascurato, può emergere proprio durante un’attività comune come guardare la televisione. Secondo quanto riportato da FanPage.it e spiegato dal dottor Tim Rittman dell’Alzheimer’s Research UK, chi è colpito dalla malattia nelle fasi iniziali può avere difficoltà a seguire la trama di un programma.

Non si tratta di una semplice distrazione. Il problema è più profondo: la persona non riesce più a mantenere la continuità logica tra le scene, non comprende il susseguirsi degli eventi o dei dialoghi, e può apparire confusa o fare domande ripetitive su ciò che sta guardando. Chi è vicino a loro spesso nota questi segnali prima del malato stesso, che raramente si accorge della propria difficoltà.

Perché non va sottovalutato

Seguire un programma televisivo richiede una serie di abilità cognitive complesse: attenzione, memoria a breve termine, comprensione linguistica e capacità di connessione logica. Quando una o più di queste funzioni iniziano a cedere, lo sforzo per seguire una trasmissione diventa eccessivo. In molti casi, la persona colpita perde interesse per la TV, oppure evita di guardarla in compagnia per non mostrare la propria difficoltà.

Questo tipo di segnale, se si presenta in modo frequente e progressivo, dovrebbe spingere a consultare uno specialista. È un indicatore importante che può aiutare a identificare il deterioramento cognitivo precoce.

Altri segnali e cosa fare

Oltre alla difficoltà con la TV, altri sintomi iniziali includono dimenticanze ricorrenti, pause anomale durante una conversazione, difficoltà a trovare le parole giuste o gestire attività quotidiane come bollette e impegni. Cambiamenti nell’umore, ansia e disorientamento possono accompagnare questi disturbi. Anche se il morbo di Alzheimer non è ancora curabile, una diagnosi precoce permette di avviare terapie farmacologiche e cognitive che migliorano la qualità della vita.

Riconoscere i sintomi, anche quelli meno noti, è il primo passo per affrontare la malattia con più strumenti e maggiore consapevolezza.

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