Ventisette anni e un dolore ancora fresco: suo padre, Victor, era morto da poco per un cancro al colon. Così, quando Marly Garnreiter ha iniziato a sudare di notte e a sentire la pelle bruciare dal prurito, ha pensato fosse solo ansia.
O, al massimo, il peso del lutto. «Anche il mio medico era d’accordo», racconta. Gli esami del sangue? Tutto perfetto. Nessun allarme. Eppure, qualcosa non tornava. Spinta dalla curiosità Garnreiter fa una prova. Apre ChatGPT, inserisce quei sintomi così strani e lascia che l’intelligenza artificiale risponda. «Hai un tumore del sangue», le dice. Lei scrolla le spalle. E i suoi amici? «Lascia perdere, non è un medico vero».
Per quasi un anno si convince che sia tutto a posto. Fino a Natale. «Sentivo un peso al petto. Ero sempre stanca». Questa volta torna dal medico. La mandano a fare una TAC. C’è una massa, grande, sul polmone sinistro. Biopsia. Diagnosi: linfoma di Hodgkin. Un tumore raro, ma aggressivo. E la 27enne, quella diagnosi, l’aveva letta già undici mesi prima, su uno schermo, riporta il Daily Mail.
Il linfoma di Hodgkin
«Mi è crollato tutto addosso. Non volevo che la mia famiglia passasse di nuovo attraverso questo inferno». Rabbia, sì. Ma anche la consapevolezza che qualcosa – forse – poteva essere diverso. Ora l’aspettano sei cicli di chemioterapia, pesanti. Ha congelato gli ovuli, per provare a salvare un futuro ancora tutto da scrivere. E, nonostante tutto, non si arrende. «Sono fiduciosa. Ma voglio dire a tutti: ascoltatevi. Non ignorate i segnali».
Come si legge sul sito dell’AIRC – Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, il linfoma di Hodgkin è un tumore relativamente raro: colpisce circa 4 persone ogni 100.000 abitanti.
Tuttavia è il più comune nella fascia di età di 20 ai 30 anni. In Italia nel 2020 sono state stimate 2.150 nuove diagnosi, di cui 1.220 tra gli uomini e 930 tra le donne. I casi di linfomi di Hodgkin rappresentano circa il 10% di tutti i casi di linfoma. Non sempre ci sono gonfiori visibili: a volte sono solo sudori, prurito, stanchezza, dolore vago, ricorda il sito di news inglese. Eppure, dietro, può nascondersi molto di più. «Abbiamo perso il contatto con il nostro corpo», dice Garnreiter. «È tempo di ritrovarlo».