mercoledì - 30 Aprile - 2025

Ha il corpo pieno di tumori, ma guarisce dopo un mese: la terapia innovativa che ha salvato Paulo

Quello che ha permesso a Paulo Peregrino di raggiungere la remissione totale è una terapia innovativa chiamata CAR-T, un trattamento sperimentale che sta rivoluzionando la lotta contro i tumori resistenti alle cure tradizionali. La sigla CAR-T sta per Chimeric Antigen Receptor T-cell Therapy, un approccio che prevede la modifica genetica delle cellule T del paziente affinché possano riconoscere e distruggere le cellule tumorali.

La speranza in laboratorio

In pratica, le cellule immunitarie del paziente vengono prelevate, potenziate in laboratorio e reintrodotte nel corpo con l’obiettivo di attaccare selettivamente il tumore. Una strategia che ha mostrato risultati sorprendenti anche fuori dal Brasile, in Paesi come gli Stati Uniti e la Spagna.

Tuttavia, nel caso di Paulo e degli altri 13 pazienti coinvolti nello studio, la terapia è stata interamente sviluppata in Brasile grazie alla collaborazione tra istituzioni pubbliche, come l’Università di San Paolo e l’Istituto Butantan.

A differenza delle terapie CAR-T disponibili commercialmente — che costano circa 500.000 dollari a trattamento — il protocollo brasiliano punta a essere accessibile anche attraverso il sistema sanitario pubblico.

Secondo il dottor Dimas Covas, direttore dell’Hemocentro, questo potrebbe diventare realtà entro breve tempo, grazie all’avvio di studi clinici su larga scala e alla realizzazione di unità di produzione locali, già operative in parte nella struttura di Ribeirão Preto.

I primi risultati sono incoraggianti: su 14 pazienti, la maggior parte ha ottenuto una remissione significativa o totale, e solo due non ce l’hanno fatta. Numeri che mettono il Brasile all’avanguardia nel panorama della ricerca oncologica in America Latina.

Il prossimo passo sarà rendere questa terapia una realtà stabile nel panorama clinico, con l’obiettivo di esportarla anche all’estero. Come afferma con convinzione il dottor Covas: “Siamo in prima linea. E presto, questa terapia potrebbe diventare una nuova arma contro il cancro per migliaia di persone in tutto il mondo”.

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