sabato - 10 Maggio - 2025

Perché Il Modo In Cui Sogni Può Essere Un Segnale Di Alzheimer Precoce

Dormire bene è una delle azioni più semplici e allo stesso tempo più importanti per proteggere la salute. Il sonno non è solo un momento di riposo, ma una fase attiva in cui il cervello lavora per consolidare ricordi, ripristinare funzioni cognitive e riequilibrare il corpo. Quando qualcosa interferisce con questo processo, i segnali non vanno ignorati.

Negli ultimi anni, la ricerca ha messo sempre più in evidenza il legame tra qualità del sonno e funzioni cerebrali. Disturbi del sonno, come difficoltà ad addormentarsi o frequenti risvegli notturni, sono stati spesso associati a condizioni neurologiche, tra cui il declino cognitivo e le malattie neurodegenerative.

Un campanello d’allarme da non sottovalutare

In particolare, alcune fasi del sonno sembrano essere più rilevanti di altre per la salute mentale. Tra queste, la fase REM (Rapid Eye Movement) è considerata fondamentale per l’elaborazione delle emozioni e la memoria a lungo termine. Alterazioni in questa fase possono quindi avere conseguenze ben più serie di una semplice stanchezza al risveglio.

Chi ha disturbi legati al sonno REM potrebbe essere esposto a rischi che vanno ben oltre la semplice insonnia. Un nuovo studio ha infatti approfondito questo tema, cercando di capire se ritardi nell’accesso a questa fase del sonno possano rappresentare un segnale precoce di patologie più gravi.

Se vuoi sapere quali connessioni sono emerse tra il sonno REM ritardato e l’Alzheimer, vai nella seconda pagina.

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