I carabinieri, su mandato della Procura di Pavia, nella giornata di ieri, 14 maggio, hanno perquisito le abitazioni di Andrea Sempio, dei genitori e di due amici intimi, Roberto Freddi e Mattia Capra, semplicemente in quanto persone vicine a Andrea Sempio e Marco Poggi. Gli inquirenti sono a caccia di ogni elemento collegabile al delitto della Poggi, consumatosi 18 anni fa.
Nel corso della giornata di ieri, i militari hanno sequestrato dispositivi tecnologici, a caccia prove digitali, e che, nei precedenti accertamenti, magari, erano sfuggiti.
Mentre i carabinieri si sono occupati dei sopralluoghi, la madre di Chiara Poggi ha deciso di rompere il silenzio tramite la voce dei suoi avvocati.
Francesco Compagna, avvocato dei Poggi, ha dichiarato: “La famiglia Poggi è rimasta basita per quanto sta accadendo”. Il legale, facendosi portavoce della famiglia di Chiara Poggi, ritiene che le indagini debbano rispettare i limiti giuridici e non riaprire ferite, sulla base di potesi prive di fondamento, sulla base dei dati raccolti finora.
Le ricerche, a caccia dello strumento con cui Chiara è stata colpita, si starebbero concentrando in un campo che si trova in località Tromello e in un canale. L’obiettivo è quello di trovare il famoso attizzatoio. Per i genitori di Chiara, il colpevole è uno solo: Alberto Stasi, che è già stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione. A mezzo dei legali, la mamma di Chiara ha rotto il silenzio, ritenendo infondato il fatto che ora si punti il dito contro Sempio.