sabato - 27 Luglio - 2024

44enne muore mentre tracciava la segnaletica stradale, c’erano 45 gradi percepiti

Un tragico evento ha colpito la città di Lodi, dove un uomo di 44 anni, mentre si stava dedicando alla tracciatura della segnaletica stradale, ha accusato un malore e purtroppo è deceduto in ospedale. L’incidente è stato collegato alla ondata di calore record che sta interessando l’Italia, in particolare la Pianura Padana, dove le temperature nelle ore più calde superano i 35 gradi, con scarsa ventilazione.

Intervento dei Soccorritori

Subito dopo il malore, un collega dell’uomo ha tentato di soccorrerlo. L’ambulanza è arrivata rapidamente sul posto con le sirene accese, accompagnata dalla polizia. Nonostante gli sforzi, l’arrivo al Pronto Soccorso dell’ospedale Maggiore non ha potuto invertire il corso degli eventi: nonostante le manovre di rianimazione, l’uomo è stato dichiarato morto. Il caldo estremo che pervadeva la città è stato identificato come la causa della tragedia.

Informazioni sulla Vittima

La vittima, un operaio originario di Cinisello Balsamo (Milano), era impegnata nel lavoro di riqualificazione della segnaletica orizzontale presso la piazzola ecologica di Strada Vecchia Cremonese, al confine con le campagne cittadine, quando è avvenuto l’incidente. Era quasi mezzogiorno, e il sole cocente rendeva le condizioni di lavoro particolarmente ardue.

Dettagli dell’Incidente

L’incidente è avvenuto presso la piazzola ecologica di Via Secondo Cremonesi, un’area di cemento estesa su diversi metri quadrati, senza alcun albero per fornire ombra. Qui, il caldo è intensissimo, specialmente a partire dalla fine di maggio. Il lavoratore, milanese, stava svolgendo il suo lavoro utilizzando vernice a spruzzo per una ditta incaricata da Linea Gestioni A2A, come ha spiegato il Comune. La temperatura percepita nell’area, al momento dell’incidente, superava i 45 gradi.

Soccorso e Rianimazione Inefficaci

Appena l’uomo è crollato, un collega ha tentato di soccorrerlo, rendendosi però conto che non riusciva a farlo riprendere. L’allarme sanitario è stato immediato, con l’arrivo sul posto di un’ambulanza della Croce Rossa e un’auto medica, oltre alla polizia e l’Ats. Il tentativo di rianimazione con defibrillatore è iniziato sul posto, continuando poi durante il trasporto in ambulanza. Nonostante gli sforzi, l’operaio è arrivato in ospedale in condizioni critiche, con codice rosso. Dopo oltre un’ora di ulteriori tentativi di rianimazione in Pronto Soccorso, sotto l’aria condizionata, è stata confermata la sua morte.

Protesta dei Sindacati

“Questa tragedia era tanto assurda quanto evitabile”, ha dichiarato la segretaria generale per Pavia e Lodi della Cisl, Elena Maga, aggiungendo che ci sono chiare disposizioni dell’INPS che permettono di attivare la cassa integrazione in caso di temperature superiori ai 35 gradi nel settore dell’edilizia. “Il lavoro su asfalto e cemento sotto il sole estivo dovrebbe essere gestito in maniera differente. Non dovremmo aspettare situazioni estreme e decessi per cambiare le cose. Bisognerebbe lavorare con orari diversi, magari di notte. Controlleremo con Ats e la Prefettura se sono state rispettate tutte le norme sul lavoro. Non lasceremo passare inosservata questa tragedia”. Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, ha sottolineato: “Non si può morire sul lavoro per il troppo caldo. In queste giornate di caldo anomalo e insopportabile, dovrebbero essere adottate tutte le misure necessarie per evitare tragedie come quella accaduta oggi a Lodi”.

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