sabato - 27 Luglio - 2024

Scoperta rivoluzionaria contro il cancro: si distrugge con la luce laser

Un’innovazione rivoluzionaria sta emergendo nella lotta contro il cancro, guidata da prestigiose istituzioni quali l’Università La Sapienza di Roma, Istituto dei sistemi complessi del Cnr, Università Cattolica del Sacro Cuore e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs.

Il loro studio ha portato a un breakthrough: trasmettere raggi di luce laser di intensità estrema colpendo anche tumori millimetrici. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communication, aprendo un nuovo capitolo nelle tecniche di fototerapia per il trattamento del cancro.

L’importanza della luce laser

I fasci di luce laser hanno innumerevoli applicazioni, particolarmente nel campo medico. In questo contesto, diventano essenziali grazie alla loro capacità di penetrare in profondità nelle regioni tumorali, promuovendo l’uso della fototerapia. Questa è una serie di tecniche biomediche d’avanguardia che utilizzano luce visibile ed infrarossa per trattare cellule cancerose o per attivare farmaci e processi biochimici. Tuttavia, questa tecnica presenta delle difficoltà, in quanto la maggior parte dei tessuti biologici è otticamente opaca ed assorbe la radiazione incidente (quella radiazione che incontra un ostacolo qualsiasi, al quale cede tutta o una parte della propria energia, ndr).

La scoperta che può rivoluzionare la ricerca

Partendo da queste considerazioni, il team di ricercatori, fisici e biotecnologi guidati da Davide Pierangeli, Claudio Conti e Massimiliano Papi ha fatto una scoperta fondamentale. Hanno trovato che all’interno delle strutture cellulari tumorali, possono formarsi onde luminose di intensità estrema, i cosiddetti tsunami ottici, noti in molti sistemi complessi. Questi possono essere sfruttati per trasmettere luce laser intensa e concentrata attraverso campioni tumorali tridimensionali di tumore pancreatico, uno dei più letali.

La parola degli esperti

“Studiando la propagazione laser attraverso sferoidi tumorali – spiega Davide Pierangeli (Cnr-Isc) – ci siamo accorti che all’interno di un mare di debole luce trasmessa c’erano dei modi ottici di intensità estrema. Queste onde estreme rappresentano una sorgente super-intensa di luce laser di dimensioni micrometriche all’interno della struttura tumorale. Possono essere utilizzate per attivare e manipolare sostanze biochimiche”.

“Il nostro studio mostra come le onde estreme, che fino ad oggi erano rimaste inosservate in strutture biologiche, siano in grado di trasportare spontaneamente energia attraverso i tessuti – continua Claudio Conti – e possano essere sfruttate per nuove applicazioni biomediche”.

“Con questo raggio laser estremo – conclude Massimiliano Papi – potremmo sondare e trattare in maniera non-invasiva una specifica regione di un organo. Abbiamo mostrato come tale luce può provocare aumenti di temperatura mirata che inducano la morte di cellule cancerose, e questo ha implicazioni importanti per le terapie fototermiche”.

In sintesi, la scoperta rappresenta un potenziale salto in avanti nella lotta contro il cancro, utilizzando una tecnica rivoluzionaria che potrebbe offrire un metodo di trattamento più efficace e meno invasivo per i pazienti affetti da questa malattia devastante.

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