Nel tribunale di Palermo sono in corso gli interrogatori di tre degli individui arrestati in relazione all’aggressione sessuale di gruppo ai danni di una giovane palermitana di 19 anni. L’incidente ha avuto luogo il 7 luglio in un cantiere abbandonato del Foro Italico.
Uno degli arrestati, Cristian Maronia, ora in custodia cautelare, è diventato oggetto di difesa su TikTok. Sei video, in cui Maronia è in primo piano, con didascalie a sua difesa sono stati postati sul profilo. Davanti al gip Marco Gaeta, Maronia ha raccontato la sua versione degli eventi di quella notte.
In una sessione separata, l’unico minore coinvolto nell’incidente è stato interrogato dal giudice per i minorenni. Quest’ultimo ha ammesso la sua partecipazione nella violenza e, a seguito della sua confessione, è stato rilasciato e affidato ai servizi sociali.
Tre degli imputati, arrestati all’inizio di agosto, sono ancora in detenzione. Si tratta di Angelo Flores – l’unico conosciuto dalla vittima – Gabriele Di Trapani e Cristian Barone. La loro detenzione è stata ratificata sulla base delle argomentazioni presentate dalla Procura, diretta da Maurizio de Lucia.
Dettagli dell’interrogatorio di Cristian Maronia
Durante il suo interrogatorio, Christian Maronia, 19 anni, ha dichiarato al giudice Marco Gaeta: “Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla. Ma mi è stato detto che la ragazza era consenziente”. Ha anche aggiunto: “Mi sono rovinato la vita. Mi era stato detto che la giovane era d’accordo – Ho anche una fidanzata e non avrei mai fatto una cosa simile. Io non conoscevo la ragazza, non l’avevo mai vista prima”. Nel suo racconto, emerge che Angelo Flores aveva mostrato un video, sostenendo che la vittima era consenziente. Maronia ha sottolineato che l’organizzazione dell’intero evento era stata guidata da Flores.
Anche Samuele La Grassa, in lacrime, ha confessato di aver partecipato all’aggressione, ma ha insistito sul fatto che la vittima fosse consenziente, attribuendo la responsabilità principalmente a Angelo Flores. Angelo Flores, arrestato il 3 agosto, aveva precedentemente rivelato i nomi dei suoi complici. Durante il suo interrogatorio, ha tentato di difendersi dicendo: “Lei ci stava – e comunque io facevo solo le riprese”. Nonostante ciò, la sua partecipazione all’aggressione rimane gravemente incriminante.