sabato - 27 Luglio - 2024

“Non riesco a respirare, venite subito”, l’ambulanza del 118 arriva ma era uno scherzo

Nel vasto mondo delle emergenze mediche, il 118 rappresenta una linea di vita letterale per coloro che ne hanno bisogno. Tuttavia, non tutti sembrano capire la gravità e l’importanza di questo servizio. Sono in aumento gli episodi in cui individui considerano divertente fare scherzi telefonici al 118, occupando una linea che potrebbe salvare la vita di qualcuno. Il problema si manifesta in modi ancor più gravi quando le persone vanno oltre il semplice scherzo telefonico, invocando un’ambulanza e fingendo sintomi inesistenti. Un evento di questo tipo si è recentemente verificato a Rimini e, purtroppo, un nuovo caso è stato segnalato in Puglia, nella zona del Barese.

Il Quotidianodipuglia riporta che due uomini hanno deliberatamente chiamato il 118 fingendo una grave malattia. L’inganno ha portato all’invio di un’ambulanza di emergenza, che avrebbe potuto essere utilizzata per aiutare qualcuno veramente bisognoso. L’incidente si è svolto nel quartiere San Paolo a Bari, dove il centralino operativo del 118 ha immediatamente dispiegato una squadra di soccorso in risposta alla chiamata.

Uno degli uomini, con fare molto convincente, avrebbe affermato al telefono: “Non riesco a respirare, venite subito”. Tuttavia, quando il soccorso è arrivato sul posto, i due uomini non solo erano in perfetta salute, ma hanno anche mostrato la loro mancanza di rispetto nei confronti del servizio di emergenza ridendo e richiedendo ai sanitari un cacciavite. Il motivo? L’“emergenza” era una sdraio rotta.

Sanitari e operatori del 118 hanno subito condannato tali comportamenti. Come molti ricordano dopo l’incidente in Romagna, “Chiamare l’ambulanza per futili motivi è un atto di profonda inciviltà ed è un reato. Le ambulanze non sono taxi, non trasportano merci. Il 118 deve essere chiamato solo in caso di reale necessità, perché il nostro lavoro consiste nel prenderci cura di persone che rischiano la vita. Chiamare l’ambulanza per gioco, significa giocare con la vita di un altro essere umano”.

Questi episodi dimostrano quanto sia importante educare il pubblico sull’importanza del rispetto per i servizi di emergenza e sul fatto che queste risorse sono destinate a chi ne ha realmente bisogno. I soccorritori non possono permettersi di perdere tempo con false allarmi quando potrebbero essere impegnati a salvare vite vere.

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