martedì - 3 Dicembre - 2024

18 casi di encefalite da zecca in Italia: ecco i sintomi a cui prestare attenzione

Le zecche sono artropodi appartenenti all’ordine degli Ixodidi, che fanno parte della classe degli Aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni. Questi piccoli parassiti esterni, che variano in dimensioni da qualche millimetro fino a un centimetro, sono diventati una crescente fonte di preoccupazione a causa delle numerose malattie che possono trasmettere agli esseri umani.

Utilizzando il loro apparato boccale, chiamato rostro, le zecche penetrano nella pelle degli ospiti e ne succhiano il sangue. Il loro ciclo biologico può includere diversi ospiti e si svolge in quattro stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Nonostante le zecche non siano particolarmente selettive riguardo gli organismi da colpire, è impossibile non notare la loro presenza e l’impatto potenzialmente dannoso sulla salute umana.

Esperti del settore mettono sempre più spesso in guardia sui pericoli per la salute associati alle zecche, che possono includere malattie come la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale e la febbre emorragica Crimea-Congo.

Recentemente, in Italia è stato registrato un significativo aumento di casi di encefalite da zecca, con 18 individui colpiti solo nella regione del Veneto. Di questi, dieci casi sono di encefalite e otto sono di infezione virale da zecca, una forma meno grave della malattia. A parlare della situazione attuale è il dottor Renzo Scaggiante, primario di malattie infettive all’ospedale San Martino di Belluno, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Secondo il dottore, la prognosi è impegnativa e nel range tra l’1% e il 2% dei pazienti si verifica insufficienza respiratoria. Tuttavia, Scaggiante sottolinea l’efficacia del vaccino, che ha dimostrato di essere molto efficace e privo di effetti collaterali.

Sintomi da Monitorare

È fondamentale essere consapevoli dei sintomi per intervenire tempestivamente. L’encefalite da zecca è causata da un arborvirus del genere Flavivirus, e può essere trasmessa da diverse tipologie di zecche, tra cui Ixodes ricinus e Ixodes persulcatus, così come quelle del genere Dermacentor e Haemaphysalis. Solitamente il morso di zecca si verifica durante attività all’aperto, particolarmente in zone boscose.

La malattia può rimanere asintomatica o manifestare sintomi dopo 3-38 giorni dal morso. È cruciali consultare uno specialista in presenza di febbre alta, mal di testa, mal di gola, stanchezza, dolori muscolari e articolari. Una seconda fase potrebbe portare a complicazioni gravi come disturbi del sistema nervoso centrale, incluso encefalite e paralisi flaccida, che in circa l’1% dei casi può risultare fatale. È importante notare che i sintomi tendono a essere meno gravi nei giovani, ma aumentano in gravità con l’età.

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