sabato - 27 Luglio - 2024

Il cardiologo: “l’infarto si può prevenire”. Ecco 3 cose che bisogna fare

Salute: un elemento fondamentale per il benessere di ognuno di noi. È innegabile quanto tutti desideriamo sentirsi bene e come ci dedichiamo ogni giorno a prendere cura di noi stessi. Tuttavia, non tutti affrontano il tema della propria salute con la stessa intensità.

Durante gli anni della pandemia di Covid, si è accentuata la comprensione di quanto i nostri comportamenti possano influire sulla qualità e la durata della nostra vita. La tempestività nel riconoscere una patologia potrebbe effettivamente fare la differenza tra la vita e la morte.

Purtroppo, annualmente, nel nostro Paese numerose persone vengono a mancare. Molti di questi decessi avrebbero potuto essere prevenuti se i soggetti avessero scelto di sottoporsi a controlli tempestivi che avrebbero potuto evidenziare patologie, successivamente diventate incurabili.

Con i notevoli progressi della scienza, oggi è possibile trattare e gestire anche le malattie più gravi, a patto che vengano identificate in tempo. Eseguiti i controlli adeguati, specialmente con l’avanzare dell’età, ci si mantiene informati sul proprio stato di salute.

Tra le condizioni più pericolose si distingue l’infarto, una situazione potenzialmente letale. L’arresto cardiocircolatorio può sopraggiungere senza preavviso, e molti stanno purtroppo sperimentando questa realtà in prima persona.

Recenti informazioni dalla stampa nazionale segnalano un metodo promettente per prevenire l’infarto, ideato dai ricercatori dell’Istituto San Camillo del Lido e della Fondazione Villa Salus sotto la guida del dottor Fausto Rigo. L’equipe ha elaborato un programma di ricerca su circa 500 pazienti, valutando il livello di colesterolo Ldl ed effettuando una ecografia, accompagnato da una scheda “familiare”. Quest’ultima permette di determinare se in passato membri della famiglia dei pazienti abbiano avuto condizioni simili.

I risultati sono stati sorprendenti: grazie a questo metodo, ben 21 persone sono state salvate. “Ventun pazienti totalmente asintomatici, che non avevano mai sofferto di nulla e che si sentivano in perfetta salute” – come riportato dai ricercatori autori dello studio. Inoltre, “A 18 di loro è stato necessario impiantare immediatamente uno stent e 3 sono stati sottoposti a by pass coronarico”.

Il dottor Rigo ha dichiarato: “Ecco, il mio sogno è esattamente questo: cercare di ridurre i decessi pre-ospedalieri così come siamo riusciti negli ultimi vent’anni a ridurre quelli intra-ospedalieri passando dal 24 al 7-8% e questo grazie alla rete per l’infarto messa a punto dalla Regione Veneto e all’angiplastica”. Ha anche sottolineato l’importanza di “individuare per tempo i soggetti a rischio” grazie ai medicinali oggi disponibili.

In conclusione, l’avanzamento della medicina offre nuove speranze. Investire una somma relativamente piccola in controlli medici potrebbe prevenire condizioni gravi e salvare numerose vite.

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