sabato - 27 Luglio - 2024

Neonato abbandonato in un sacchetto dalla mamma, dopo tre anni strappato ai genitori affidatari: “Deve tornare da chi l’ha partorito”

La storia inizia in modo drammatico: Miele, un neonato, viene abbandonato alla nascita dai suoi genitori biologici. Chiuso in un sacchetto di plastica, con il cordone ombelicale ancora attaccato, viene ritrovato in condizioni critiche. Arrivato in ospedale, combatte contro grave ipotermia e ipoglicemia ma, sorprendentemente, sopravvive.

Solo sedici giorni dopo il suo ritrovamento, Miele viene accolto da una coppia che lo cresce con grande affetto. Questi genitori affidatari gli danno il nome “Miele” e lo trattano come un figlio loro, offrendogli un ambiente amorevole e sicuro.

Minaccia di Separazione da una Sentenza Giudiziaria

Nonostante questo inizio felice, la situazione si complica a causa di un errore giudiziario. Il Tribunale di Catania emana una decisione, influenzata da un intervento della Corte di Cassazione, che ordina il ritorno di Miele alla madre biologica entro il 28 dicembre. Questa decisione ignora il fatto che Miele conosce solo i suoi genitori affidatari come famiglia. I genitori affidatari, che avevano inoltrato richiesta di adozione, si oppongono fermamente e lanciano una petizione online per mantenere Miele con loro, raccogliendo oltre 22mila firme su Change.org.

Dettagli sull’Abbandono e le Conseguenze Legali

Il dramma di Miele inizia a Ragusa nel novembre 2020. Il padre biologico, coinvolto in una relazione extraconiugale con la madre di Miele, lo abbandona fingendo di trovarlo casualmente. Il padre è poi condannato a due anni di reclusione per abbandono di minore, mentre la madre è ancora sotto processo.

Il Processo di Affidamento

Il Tribunale per i minorenni di Catania, dopo solo 16 giorni dalla nascita di Miele, ne stabilisce l’adottabilità e l’affidamento pre adottivo alla coppia che lo ha preso con sé. Secondo la legge (articolo 11 e 21 della L. 184/83), l’affido pre adottivo impedisce il riconoscimento tardivo da parte della famiglia biologica e la revoca dello stato di adottabilità. Tuttavia, un errore giudiziario della corte d’appello di Catania cambia queste condizioni.

Appello per il Bene di Miele

I genitori affidatari di Miele esprimono profonda preoccupazione per il suo benessere, temendo che il provvedimento giudiziario non rispecchi i migliori interessi del bambino. Sottolineano il trauma che Miele subirebbe nel dover abbandonare improvvisamente la sola famiglia che conosce. La petizione include anche un appello alla Commissione Onu per i diritti del fanciullo, invocando l’adeguata applicazione della legge 184/1983 a favore di Miele.

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