martedì - 3 Dicembre - 2024

Pensione a 56 anni, un’opportunità eccezionale: quando e come è possibile

Il ritiro anticipato dal mondo lavorativo, specificatamente a 56 anni, risulta essere un privilegio esclusivo destinato a un ristretto numero di lavoratori. Questi fortunati possono aspirare a concludere la loro carriera ben 11 anni prima dell’età pensionabile convenzionale.

Pensione a 56 anni: un’opportunità eccezionale

Esiste una categoria di lavoratori che ha la possibilità di avvicinarsi all’ideale della pensione a 56 anni, concedendosi un vantaggio notevole di 11 anni rispetto all’età standard di pensionamento. Questa peculiarità rappresenta una svolta notevole per chi ambisce a evitare ulteriori ritardi nell’uscita dal panorama lavorativo.

Le opzioni di pensionamento

In Italia, l’età ufficiale per beneficiare della pensione di vecchiaia è posta a 67 anni. Tuttavia, per accedervi, è fondamentale aver maturato almeno 20 anni di contributi.

Il sistema previdenziale nazionale propone diverse alternative per il ritiro anticipato, come la Quota 103, attiva nel 2023, che permette il pensionamento a 62 anni a fronte di 41 anni di contributi. Altre opzioni sono l’Opzione Donna, riservata a caregiver, persone invalide al 74% e disoccupate, con un’età compresa tra 60 e 58 anni e 35 anni di contributi, e la pensione anticipata ordinaria, con un impegno di 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.

Un’opportunità limitata

Il privilegio di ritirarsi a 56 anni è esclusivamente riservato a chi soddisfa le condizioni per accedere alla pensione anticipata per invalidità pensionabile. La soglia dei 56 anni concerne solo le donne, mentre la controparte maschile dovrà attendere 61 anni.

Condizioni essenziali

Per accedere a tale privilegio, è imprescindibile essere affetti da un’invalidità, specificatamente riconosciuta, pari o superiore all’80%. È cruciale sottolineare che si tratta di un’invalidità particolare, denominata invalidità pensionabile, legata alla riduzione delle capacità operative rispetto alla professione svolta.

L’assegnazione di tale invalidità è responsabilità di una Commissione dell’INPS, in contrasto con l’invalidità civile, che rientra sotto la giurisdizione della Commissione dell’Azienda Sanitaria Locale. La Commissione INPS si occupa di verificare la gravità della disabilità, determinare il grado di invalidità appropriato e valutare le potenziali alternative alla cessazione del lavoro.

Oltre alla condizione di salute (invalidità specifica dell’80%) e all’età prestabilita (56 anni per le donne e 61 per gli uomini), la pensione anticipata per invalidità pensionabile esige un impegno di 20 anni di contributi. In presenza di questi requisiti, il pensionamento è accessibile, ma sarà essenziale attendere 12 mesi prima di percepire la prima quota pensionistica.

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