giovedì - 3 Ottobre - 2024

Allarme Covid: queste province sono già a rischio

Si è nuovamente iniziato a discutere del Covid nella vita quotidiana. Nonostante la tematica non sia mai stata del tutto assente, oggi rientra prepotentemente nelle preoccupazioni quotidiane. Mentre alcune persone cercano di evitare l’argomento, altre si tengono costantemente aggiornate, e il fattore di rischio gioca un ruolo fondamentale in questo contesto.

Le persone più vulnerabili, i cosiddetti “soggetti fragili”, sono al centro delle preoccupazioni della comunità scientifica, del sistema sanitario e del governo. Si consiglia a tutti gli altri di mantenere una prudenza elevata, in particolare evitando di uscire se presentano sintomi e limitando le visite ospedaliere, con l’obbligo dell’uso della mascherina.

Con i contagi in crescita, l’autunno e l’inverno potrebbero presentare sfide se una quota significativa della popolazione non aderisce alla campagna vaccinale. Alcune province sono già identificate come aree ad alto rischio.

Covid: crescita del rischio

Il numero medio dei contagi sta aumentando in molte province italiane. Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo Iac, ha analizzato l’evoluzione dei contagi tra luglio e settembre, sottolineando alcune province che necessitano di maggiore attenzione. Nel periodo tra il 28 agosto e il 3 settembre, si è osservato un aumento del tasso di ospedalizzazione e della mortalità, principalmente tra gli over 90.

Nonostante non si possa parlare attualmente di un’emergenza Covid, è fondamentale adottare misure preventive. Anche a causa della nuova variante Eris, il tasso d’incidenza è in aumento, con una media di 35 positivi per 100mila abitanti in 107 province. Tuttavia, la situazione varia notevolmente tra le province.

Province a rischio

Stando all’analisi di Sebastiani, si evidenzia una crescita accelerata per le province del Friuli Venezia Giulia e di Belluno, tranne ad oggi Verbano-Cusio-Ossola. Lo stesso dicasi per Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Alessandria, Asti, Torino, Caserta, Napoli, Salerno, Matera e Isernia.

Si parla invece di andamento costante per Sassari-Nuoro, Brindisi-Lecce, Cosenza-Crotone, Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Catania e Ragusa. Un altro gruppo è composto da Piacenza-Reggio Emilia, Modena-Bologna, Ferrara-Forlì-Cesena, Arezzo-Perugia e Grosseto-Viterbo.

L’analisi sottolinea come sei province su sette del Veneto appaiono tra le dodici con valori più elevanti di incidenza. Prendendo unicamente questa regione in analisi, è chiaro come le cifre siano superiori rispetto alle statistiche medie. Si parla infatti di 69 casi per 100mila abitanti, con numeri in aumento. Come detto, la fascia d’età a maggior rischio è quella anziana, precisamente over 90, con 83 casi su 100mila abitanti, e in aumento rispetto alla settimana precedente.

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