sabato - 27 Luglio - 2024

Le scioccanti parole dei genitori degli youtuber che hanno ucciso il bimbo di 5 anni: “Solo una bravata, tranquilli si risolve tutto”

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Una notizia che sta scuotendo gli animi di genitori e individui in tutto il mondo. Scoprire che un bambino di cinque anni ha perso la vita a causa di una sfida su YouTube (una sorta di competizione accompagnata da video) è qualcosa di incredibilmente sconcertante e difficile da accettare. Una Lamborghini Urus, un veicolo di lusso costoso, guidata da quattro giovani, tra cui influencer di YouTube e TikTok, si è schiantata contro una Smart in cui viaggiavano una madre e due bambini. Uno di questi bambini, Manuel Proietti, è morto all’istante a causa dell’impatto terrificante. Manuel è deceduto a soli cinque anni a causa di una sfida destinata a essere ripresa con telecamere e smartphone, iniziativa proposta da TheBorderline, canale di cui è fondatore e leader Matteo Di Pietro.

Il tragico incidente

Il ragazzo di vent’anni, studente universitario, è ora sotto inchiesta per omicidio stradale da quel fatidico giorno. Per di più, è risultato positivo ai cannabinoidi e lui stesso era alla guida della supercar. Era stato anche lui a noleggiare il veicolo da Skylimit per 1.500 euro al giorno, fatto che ora solleva interrogativi su quanto fosse appropriato noleggiare la vettura a questi giovani.

Indagini preliminari rivelano che la macchina viaggiava a 110 km/h

L’impatto è stato terribile. Un fragore assordante seguito da un silenzio improvviso. Dai primi accertamenti della polizia, la supercar, la Lamborghini Urus, viaggiava a oltre 110 chilometri orari, in un’area dove il limite di velocità è solitamente 40 e scende a 10 nelle vicinanze dell’asilo, dove Manuel stava andando. Questo è quanto rivelato dalle prime indagini della polizia locale, che utilizza queste informazioni insieme ai dati forniti dalla strumentazione della Lamborghini per ricostruire l’accaduto.

Dopo l’incidente, la tragedia è stata immediatamente conosciuta da tutti. La notizia si è diffusa così velocemente che molti, inclusi i genitori degli youtuber, sono giunti sul posto. “Abbiamo sentito che cercavano di tranquillizzare i loro figli – racconta Valerio, il direttore dell’asilo che Manuel frequentava – dicendo che si trattava solo di uno scherzo e che tutto si sarebbe risolto”. Queste parole hanno suscitato l’ira di coloro che erano presenti e hanno assistito a tutto, tanto che alcuni erano così infuriati da pensare di farsi giustizia da soli. Fortunatamente, non è successo nulla. Tuttavia, le dichiarazioni dei genitori meritano ulteriori riflessioni, forse anche delle conseguenze esemplari.

La straziante tragedia ha risvegliato un dibattito infuocato sulla responsabilità dei genitori e sulla facilità con cui gli adolescenti possono accedere a veicoli potenzialmente pericolosi. L’incidente ha anche suscitato domande sul ruolo dei social media e delle sfide online che spesso spingono i giovani a compiere azioni rischiose e sconsiderate.

Nel mezzo del dolore e del lutto, le comunità locali e quelle online stanno cercando di dare un senso a questa tragedia. Molti si stanno mobilitando per chiedere regolamenti più severi riguardanti le sfide online e la vendita o il noleggio di veicoli ad alta velocità a conducenti giovani e inesperti.

Mentre l’inchiesta sull’incidente prosegue, le domande rimangono. Quanto può un video su YouTube o TikTok spingere a compiere azioni imprudenti? Quanto può un veicolo di lusso dare un falso senso di invulnerabilità? E soprattutto, quanto possono essere ignoranti o negligenti i genitori di fronte ai comportamenti dei propri figli? Questa tragedia serve come un doloroso monito su come l’ossessione per la celebrità online e la mancanza di giudizio possano avere conseguenze fatali.

Mentre la comunità piange la perdita di un giovane innocente, la speranza è che questa tragedia possa portare a cambiamenti che impediscano futuri incidenti di questo tipo. In questo momento di lutto, la memoria di Manuel Proietti serve come un triste promemoria dell’importanza della sicurezza e della responsabilità, sia online che nella vita reale.

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